Dove va l'Europa
Marco Zatterin, corrispondente da Bruxelles per il quotidiano La Stampa ci racconta come, a causa di politiche europee deboli e poco lungimiranti, politiche locali che nazionalizzano le vittorie collettive e comunitarizzano le sconfitte, il parlamento europeo alle prossime elezioni vedrà l'ingresso di numerose formazioni euroscettiche. Le ricette per invertire la tendenza? Secondo Gianni Pittela, vicepresidente di casa Pd, sono due: «Varo di misure concrete per lavoro/crescita e lancio della candidature per l’elezione diretta del presidente della Commissione». Solo così «si può scongiurare il pericolo d’una crescita smisurata dei populismi». A un anno dalle elezioni lavorano a un’alleanza delle destre E Bruxelles prova a correre ai ripari. Graham Watson lo confessa con franchezza scozzese, «sappiamo tutti che nel prossimo Europarlamento ci sarà tra un quarto e un quinto di deputati euroscettici o populisti». Più che probabile. Si vota fra un anno nei ventisette