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Quale strada per la Sinistra

Il bivio che il PD si trova ad affrontare in questo periodo, con i contrasti sempre più evidenti tra due visioni interne al nostro partito, si inseriscono nel sempre aperto dibattito sul ruolo della sinistra oggi.   Francesco Piccolo, noto scrittore, già vincitore del Premio Strega, ha pubblicato ieri un articolo sul Corriere della Sera su questo argomento, che mi sento di condividere, perché mette nero su bianco una visione che mi appartiene, e che costituisce un'equilibrio tra gli entusiasmi un po' acritici con cui i giornali descrivono i frequentatori di Piazza San Giovanni e quelli della Leopolda.  La sinistra italiana è a un bivio. Seguire per strade sconosciute Renzi e il suo gruppo nato e cresciuto alla Leopolda, oppure restare ancorata al vecchio gruppo che sa difendere tanti diritti fondamentali ma non sa pensare niente di innovativo? La sinistra italiana degli ultimi venti, anzi trenta anni, è stata reazionaria e ha inseguito il mito della purezza, e cioè degli

La leggerezza come valore

Del nuovo libro di Francesco Piccolo , Il Desiderio di essere Tutti , se ne fa un gran parlare, in queste settimane, perché apre alcuni interrogativi importanti sul senso dell'essere di sinistra, sull'incapacità di comprendere gli altri e i mondi che riteniamo lontani, fino all'incapacità di concepire la superficialità, la leggerezza, come un valore.  Noi pensiamo sempre che c’è stato un passato miglio­re, in cui le persone si occupavano, tutte, di questioni im­portanti. Pensiamo che siano i nostri tempi a essere su­perficiali, perduti. È questa certezza che ha reso saldo il nostro istinto reazionario, in qualsiasi spazio di vita. Era meglio prima. Gli uomini primitivi, quando arrivava la luce del gior­no, uscivano dalle caverne e rischiavano la vita contro ani­mali ferocissimi, per procurarsi cibo. Ma si è scoperto che uscivano dalle caverne e rischiavano la vita anche per pro­curarsi coralli per fare le collane. Rischiavano allo stesso modo, sia per la sopravvivenza