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Alla periferia del Mondo

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E' da alcuni mesi che volevo scrivere sul rapporto tra occidente ed oriente e sulla situazione economica mondiale ; impresa ardua, quindi mi scuseranno i nostri (e)lettori se cadrò in alcuni luoghi comuni e farò della retorica spicciola, ma sono errori causati dall'inesperienza ad affrontare tematiche complesse come quella economica. Lo spunto me l'ha dato l'appuntamento quotidiano con Le Storie , il programma condotto da Corrado Augias, in onda dal lunedì al venerdì su Raitre, alle 12.45. Ospite della puntata di ieri il giornalista di Repubblica   Federico Rampini, corrispondente dalla Cina. "Federico Rampini si interroga, nella sua ultima fatica letteraria "Estremo Occidente", sul destino declinante della superpotenza americana e disegna una mappa che tiene conto dei nuovi rapporti di forza con l'impero di Cina ed India dopo la crisi del 2008. Quali sono gli effetti della “nuova America” sulla “vecchia Europa”? Come sapremo rispondere alle

Occidente estremo

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Vi abbiamo segnalato in precedenza la raccolta di articoli de "La Stampa" che analizzavano sfide per l'anno che verrà. In particolare vorrei soffermarmi sull' articolo di Francesco Guerrera. Il Caporedattore finanziario del «Financial Times» a New York ci racconta di un America che faticosamente cerca di uscire dal tunnel e di stati che bruciano le tappe di uno sviluppo sempre meno sostenibile. Dopo un anno terribile in cui la disoccupazione è salita quasi al 10 per cento e la ripresa è stata stentata, la crescita nel prodotto interno lordo americano è accelerata negli ultimi tre mesi del 2010 La buona nuova è che la crescita del Pil americano sembra essere uscita dalle sabbie mobili del 2-2.5 per cento - un livello insufficiente per trascinare l’economia Usa fuori dalla crisi - in cui è rimasta per gran parte del 2010. Nel 2011 dovremmo vedere un più normale 3-3.5 per cento, una buona piattaforma per ridurre la disoccupazione e istigare la ripres . Riporto

Fantapolitica?

Federico Rampini su Repubblica di quest'oggi ipotizza scenari futuri . Che fare se è un intero Stato come la Grecia a rischiare la bancarotta, quali le conseguenze per l'Eurozona? Possiamo permetterci di assistere senza intervenire? E se il crollo greco fosse il primo di un effetto-domino, destinato a travolgere altri paesi? Dalla Grecia all'Italia il passo è breve? Il senso di panico è accresciuto da un giallo, la voce poi smentita secondo cui la Cina avrebbe rifiutato un salvagente finanziario ad Atene. "Voci interessate - ha denunciato Papandreou a Davos - manovre speculative orchestrate da interessi potenti. Colpiscono noi ma hanno in mente bersagli più grossi". Dopo la Grecia il Portogallo, poi la Spagna, infine l'Italia? Che fare? La corsa per evitare il contagio è scattata. La Spagna prepara 50 miliardi di tagli alle spese. Il Portogallo ha annunciato una manovra per ridurre il deficit pubblico al 9% del Pil. L'Irlanda presenta un piano con ridu