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Alma Shalabayev e gli altri

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Quest'oggi vogliamo trattare la vicenda di  Alma Shalabayeva e di sua figlia da un altro punto di vista.  Lo facciamo con l'aiuto di Luigi Manconi ( politico, sociologo) e del quotidiano La Repubblica . I  fatti in estrema sintesi:   Alma Shalabayeva e la figlia vengono  trasferite prima in una stazione di polizia poi all'Ufficio Immigrazione, quindi al Cie di Ponte Galeria. Infine all'aeroporto di Ciampino dove madre e figlia vennero imbarcate su un jet privato diretto ad Astana, capitale del Kazakhstan.  Ogni mese, però, dai CIE italiani, una moltitudine di persone anonime, spesso senza avvocati e senza alcuna risorsa, né tutela o relazione, vengono caricate su aerei ("vettori") e riportati in paesi da dove sono fuggiti perché perseguitati, minacciati, discriminati o semplicemente disperati. Secondo  Amnesty International , l'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia di sei anni, Alua, ha rappresentato ''un atto contrario al dir

La denuncia di Amnesty: “In Italia progressiva erosione dei diritti umani”

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«Una situazione con molte ombre»: dal femminicidio al reato di tortura mancante e al nuovo accordo per il controllo dell’immigrazione Una progressiva erosione dei diritti umani, ritardi e vuoti legislativi non colmati, violazioni costanti e forse in aumento. È questa la fotografia dell’Italia che emerge dal rapporto 2013 di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Un rapporto che non risparmia la politica italiana da critiche e che registra nel 2012 «una situazione con molte ombre»: dalla violenza contro le donne al mancato inserimento del reato di tortura nel codice penale fino al nuovo accordo per il controllo dell’immigrazione sottoscritto con la Libia. Ce lo racconta Corriere.it Non è un mondo migliore quello che viene fotografato da Amnesty International nel rapporto annuale 2013 pubblicato oggi che descrive la situazione dei diritti umani in 159 Paesi e territori, nel periodo tra gennaio e dicembre 2012.    L’80% di questi ha torturato

Le migliori 12 buone notizie sui diritti umani del 2012

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Una condanna per chi ha provocato un disastro ecologico, una legge che abolisce la pena di morte, la censura verso i paesi che non rispettano i diritti umani. Sono alcune delle 12 buone notizie del 2012, selezionate da Amnesty International nei giorni scorsi, con le quali questa organizzazione ha messo in evidenza cosa si è mosso nello scorso anno nel campo della promozione dei diritti dell'uomo. Le notizie le trovate qui . E purtroppo c'è anche l'Italia, non per una notizia positiva , ma per la condannata dalla Corte europea dei diritti umani per i respingimenti verso la Libia del 2009. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ha anche immaginato le notizie positive che si aspetta di leggere nell'anno appena iniziato . Qui la sua cronaca immaginaria e profondamente ottimistica del 2013.