Riforma Costituzionale, ecco com'è andata la serata con l'on. Cociancich
Nel prossimo autunno, nel mese di ottobre, saremo chiamati ad esprimere il voto sulla riforma costituzionale. Si tratta di un referendum confermativo, ossia di un referendum non soggetto al raggiungimento di un quorum per essere valido.
Chi andrà a votare, indipendentemente dal numero totale dei votanti, deciderà sulla conferma o meno della riforma, come in qualunque elezione.
Per esprimere un voto consapevole e non basato solo su input di tipo emotivo, occorre conoscere bene i contenuti della riforma e pronunciarsi su di essi, non sulla volontà di confermare o meno l'attuale governo in carica sul quale potremo pronunciare il gradimento o il rifiuto nelle prossime elezioni politiche.
Proprio per conoscere i contenuti, per confrontarsi e formulare un proprio convincimento abbiamo organizzato un incontro che si è tenuto lunedì 4 luglio, nella sala consiliare del Comune di Brugherio.
Questa la diretta streaming per rivedere l'incontro
Relatore auterevole è stato il Sen. Roberto Cociancich, membro della commissione affari costituzionali, avvocato costituzionalista nonchè Presidente della Conferenza Internazionale Cattolica dello Scautismo, con il compito di illustrare i punti principali della riforma.
La partecipazione numerosa, attenta e coinvolta anche nel dibattito da parte dei cittadini presenti, brugheresi e non, ha testimoniato l'interesse al tema anche perché, come evidenzia un recente sondaggio presentato da Alessandro Amadori (psicologo e vice presidente dell'istituto di sondaggio Piepoli), un quarto degli italiani non sa ancora come voterà e forse anche perché si deve andare a votare.
L'incontro, introdotto e coordinato dalla sottooscritta, ha avuto la presenza anche di Carlo Livorno e di Pietro Virtuani, rispettivamente segretario cittadino e segretario provinciale del PD.
Molti sono stati gli argomenti illustrati dal Sen. Cociancich a sostegno del SI' alla riforma, dialogando apertamente anche con qualche cittadino sostenitore di posizioni critiche alla riforma.
Ne illustro qui qualcuno, per chi non ha potuto essere presente alla serata.
- Una politica economica capace di inserire l'Italia in una posizione di rispetto nei confronti dell'Europa e non fra i paesi a rischio di default non può prescindere da una modifica della costituzione in quelle parti che incidono sulla velocizzazione degli iter legislativi. Vale la pena ricordare che in primo luogo l'Europa ed autorevolmente il Presidente Napolitano hanno chiesto insistentemente all'Italia le riforme attese da anni e mai attuate. L'Europa ha bisogno di confrontarsi con un Governo stabile e non con ministri che cambiano da una riunione all'altra.
- Il superamento del bicameralismo perfetto, con la modifica del Senato sia nelle funzioni che nella composizione: nell'attuale sistema sappiamo bene che l'approvazione di una legge deve i tempi lunghi soprattutto al fatto che a decidere sono i due rami del parlamento, dove non sempre c'è unitarietà di maggioranza e di vedute. Dunque, assistiamo ad una sorta di ping pong fra Camera e Senato finchè non si riesce a trovare un accordo che a volte ha avuto la caratteristica non di reale condivisione ma di conclusione "per sfinimento". La riforma, invece, prevede che solo la Camera abbia potere legislativo (tranne in alcuni casi che rappresentano circa il 5% dell'intera attività legislativa, in cui è coinvolto direttamente l'altro ramo del Parlamento) e il Senato può, con voto di maggioranza, chiedere eventuali modifiche, che la camera potrà accogliere o respingere.
- Quali saranno dunque i poteri del Senato? Principalmente poteri di rappresentanza e di portatore delle istanze e delle esigenze territoriali, delle Regioni e dei Comuni,con funzioni di raccordo tra lo Stato e l'Europa. L'elezione è di tipo indiretto, ossia i 95 senatori saranno eletti dai consigli regionali e dai sindaci; a questi si aggiungono gli ex presidenti della repubblica e 5 senatori nominati dal presidente della repubblica per 7 anni. Altre funzioni sono: la partecipazione alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea; la valutazione delle politiche pubbliche e l’attività delle pubbliche amministrazioni e la verifica dell’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori. Il Senato concorre inoltre all’espressione dei pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e alla verifica dell’attuazione delle leggi dello Stato, ma anche all'espressione di voto in caso di elezione del Presidente della Repubblica.
- E' stata discussa la posizione di chi vede nella riforma elettorale il pericolo di una deriva autoritaria e per questo annuncia il proprio voto contrario alla riforma costituzionale. E' stato chiarito che le due riforme non sono in connessione diretta. La riforma elettorale potrà, nel caso, essere modificata come accade per qualunque legge. Ad ogni modo, l'intento dell'Italicum è di dare stabilità al Paese, affinché non accada più che un governo duri in media non più di un anno e mezzo, come si è verificato in questi 70 anni: questo è il senso del premio di maggioranza, in linea con quanto già succede nel voto amministrativo per l'elezione del Sindaco. Il voto dei cittadini poi esprimerà il consenso o meno a quanto realizzato dal governo in carica.
- Il dibattito è stato infine anche l'occasione per informare che si sta costituendo a Brugherio il comitato per il SI' a cui possono aderire tutti coloro che si riconoscono in questa posizione, senza alcun vincolo di appartenenza partitica.
Melina Martello