Il Presidente galantuomo


"Al Quirinale Scalfaro il galantuomo".

Così, il 26 maggio 1992, il Corriere della Sera dava la notizia dell'elezione di Oscar Luigi Scalfaro a Presidente della Repubblica.

Scalfaro è morto nella notte a Roma.

Era nato a Novara il 9 settembre 1918 ed era stato il nono presidente della Repubblica italiana, dal 1992 al 1999.

La sua è stata una vita dedicata alle Istituzioni: laureato in giurisprudenza e brevemente magistrato a metà degli anni Quaranta, entrò in parlamento per la prima volta nel 1946 e fece parte dell’Assemblea Costituente, eletto nella Democrazia Cristiana.

Scalfaro fu diverse volte sottosegretario nel corso degli anni Cinquanta e, in seguito, ministro: dei Trasporti, della Pubblica Istruzione e dell'Interno.

Eletto Presidente della Camera nel 1992, poche settimane dopo divenne Presidente della Repubblica il 25 maggio, con un voto a larghissima maggioranza.

Il settennato al Quirinale di Scalfaro è stato uno dei più delicati e controversi, in un periodo segnato da Tangentopoli, dalla fine della Prima Repubblica e dagli scontri con il centrodestra di Silvio Berlusconi. Il 3 novembre 1993, nei giorni in cui la politica italiana veniva travolta dagli scandali giudiziali, Scalfaro tenne un discorso a reti unificate, un discorso rimasto celebre per il suo "Io non ci sto"

Dopo l'incarico di Presidente della Repubblica, il suo ultimo grande impegno è stato tutto dedicato alla difesa della Costituzione, mettendosi a capo del comitato referendario per la bocciatura delle modifiche proposte dal centrodestra.

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