Da oggi sono affissi, in alcuni spazi pubblicitari della città, i nostri manifesti di ringraziamento ai 1600 cittadini che hanno firmato la nostra petizione sulla Porta delle Torri.
Tiene banco in questi giorni la sentenza del giudice di pace che ha annullato due multe registrate dall’autovelox in via Lodigiana. Alla base della sentenza del giudice c’è la mancata omologazione di questo tipo di dispositivo elettronico per il quale esiste solo l’approvazione. Questioni che sembrano di poco conto ma che, richiama il giudice di pace, marcano la distinzione tra due percorsi normativi molto differenti. Tanto che attengono anche a due diversi ministeri. Una ratio che se dovesse valere per tutti i velox arancioni sul territorio di Brugherio, come sembra essere, potrebbe mandare in crisi una fetta importante delle entrate comunali. Una situazione che ha portato diversi Comuni a disattivare questo tipo di dispositivo. Il capitolo più incredibile alla vicenda, tuttavia è a firma della Vicesindaco con delega alla sicurezza Mariele Benzi che ha commentato così la sentenza: “ Per quanto riguarda la mancanza di omologazione noi del centrodestra lo ripetiamo da quando erava
Una maggioranza cieca e sorda si è presentata per discutere il DUP. I Consiglieri comunali della coalizione di destra e gli Assessori della Giunta hanno dato vita a uno spettacolo triste, fatto di autocelebrazione e arrampicate sugli specchi quando gli argomenti li mettevano in difficoltà . Con gli emendamenti, nostri e della coalizione, e tramite un confronto duro e netto abbiamo però costretto la maggioranza a un dibattito, lungo quasi 8 ore , in cui la giunta Assi e il centrodestra si sono confrontati con le loro mancanze. Abbiamo costretto la maggioranza a parlare e prendere posizione su alcune tematiche per noi fondamentali : attuare una revisione della viabilità che ascolti i cittadini, riprendere il percorso per dotare la nostra città di un centro pedonale, gli interventi di manutenzione sulle scuole, la difesa del diritto all’abitare con il sostegno agli affitti, la giustizia salariale negli appalti pubblici, garantire i servizi alle persone con disabilità, l'impegno a
Centralità del Parlamento, difesa della solidarietà tra le Regioni e della garanzia di pari diritti per i cittadini, oltre che dell’equilibrio di bilancio, sono i principi che hanno ispirato la pronuncia della Corte Costituzionale che condanna larga parte del disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Non si possono trasferire intere materie o ambiti di materie, ma solo specifiche funzioni legislative e amministrative giustificandole in relazione alla singola regione e in base al principio di sussidiarietà. Così come si riconosce la limitazione del ruolo del Parlamento nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e l’illegittimità del ricorso al DPCM per individuarli, come abbiamo più volte denunciato. Prevede, come richiesto a gran voce dalle opposizioni, la possibilità per le Camere di emendare le intese ridando centralità al Parlamento e fa saltare la furbizia del governo di dividere tra materie LEP e non LEP. E soprattutto mette in evidenza che non si f