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Questione di stile

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Il consigliere comunale del Pd milanese Pierfrancesco Maran copre con il tricolore i manifesti con scritto "Fuori le Br dalle procure" , comparsi sugli spazi destinati alla campagna elettorale e firmati da una fantomatica 'Associazione dalla parte della democrazia' . Chiosa Maran: "Una simile vergogna va cancellata con la bandiera, il massimo simbolo unità" DoppiaM

Il tricolore bruciato e dimenticato

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Quello che sale dalle bandiere italiane bruciate da alcuni manifestanti è, forse, il fumo più nocivo tra i tanti che, con miasmi, lacrimogeni, auto e camion in fiamme, funestano il cielo di Terzigno e di Boscoreale. È il simbolo del senso dell’unità nazionale che va in cenere, proprio alla vigilia dell’assai celebrato (almeno a parole) 150° anniversario. Non è retorica, è nuda cronaca. Strano destino, quello del Tricolore: un tempo agognato e mostrato con orgoglio; oggi, troppo spesso, buono solo per i campionati di calcio o, peggio, trattato come un comune straccio. Negli anni, altre volte il Tricolore ha garrito con onore ed è stato onorato dagli italiani. Poi qualcosa deve essere accaduto, qualcosa di lento e quasi d’impercettibile come può essere un processo di sfilacciamento. Al Nord si è cominciato a snobbare la bandiera e, con lei, l’inno di Mameli, talvolta perfino a sostituirli. Al Sud sono state le mafie a macchiarlo, contrapponendo il loro anti-Stato sanguinario e disonest