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Per la soluzione diplomatica in Siria. Qualcosa si muove.

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In Siria, l'intervento militare non è risolutivo. Serve una soluzione politica , serve perseguire la strategia diplomatica . Questa è stata la posizione portata avanti dall'Italia, e cominciano ad arrivare segnali confortanti. Lo sostiene  Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri ed esponente Pd. "Fin dall'inizio della crisi abbiamo ripetuto che non esisteva una via d'uscita militare al conflitto siriano. Abbiamo lavorato per isolare il regime di Bashar al-Assad, per costruire un'alternativa politica credibile, per evitare ogni atto o comportamento che facesse infiammare l'intera regione. Al tempo stesso, la comunità internazionale, e noi tra quelli, si è fatta carico di gestire un enorme problema umanitario, derivante da milioni di profughi, originati dalla guerra e fuggiti in Libano e Giordania. Negli ultimi mesi, abbiamo sostenuto gli sforzi russo-americani per arrivare all conferenza di "Ginevra2", lavorando per far cadere ogni precond

Il Ministro che non esiste

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Nei governi dei paesi occidentali, specie in quelli che per dimensioni e influenza aspirano a giocare un ruolo importante nelle relazioni internazionali, il ministro degli esteri è il membro di governo più rilevante dopo il primo ministro o il presidente . Nel corso dell’ultimo governo di centrosinistra, Massimo D’Alema da ministro degli esteri ottenne rilevanza e visibilità attraverso un’attività di governo efficace e incisiva sul piano internazionale (si pensi alla risoluzione della crisi in Libano, per esempio). Quando in Italia ha governato il centrodestra , ora o nella legislatura dal 2001 al 2006, le cose sono andate diversamente , come ha raccontato ieri Il Post , con un ritratto impietoso (ma veritiero, ahinoi) di Franco Frattini.