La ferita
Indossano i caschi, cappucci per rendersi irriconoscibili. Bombe molotov in mano; passo militare. Sfilano dietro uno striscione con la scritta profetica "non chiediamo il futuro, ci prendiamo il presente". Infatti il corteo pacifico degli indignati diventa cosa loro. Sono qualche centinaio, ma si prendono in ostaggio l'intera manifestazione, l'intero pomeriggio, l'intero centro di Roma. Il loro però non è un presente di speranza di proposte di novità di allegria . Il loro è un presente da incubo, fatto di auto incendiate, vetrine spaccate, lancio di pietre ed edifici dati alle fiamme. Una guerriglia urbana di inaudita violenza che trasforma piazza san Giovanni in un campo di battaglia attraversato per ore e ore da lanci di bombe carta, petardi e lacrimogeni. Il bilancio alla fine è pesantissimo e parla di danni ingentissimi ancora da quantificare e di oltre settanta feriti, tre dei quali in maniera grave, circa venti fermati e dodici arresti. Queste le