«A quattordici anni avevo tre poster nella stanza: Pulici, i Genesis e il conte di Cavour».


In un articolo tutto da leggere, Massimo Gramellini sulla Stampa di oggi celebra i 150 anni dalla morte del conte di Cavour, Camillo Benso e ci racconta la sua precoce adorazione per l’ispiratore dell’Unità d’Italia.

Un frase in particolare, pronunciata da Cavour e riportata nell'articolo, mi ha colpito:

«Gli abusi vanno riformati in tempi pacifici, prima che ci vengano imposti dai partiti estremi. Le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano, invece di crescere la forza dello spirito rivoluzionario, lo riducono all’impotenza».

Era ed è il manifesto del riformismo.  Prosegue infatti Gramellini. «L’unica ricetta di progresso sociale possibile, perciò osteggiata dai reazionari che non vogliono cambiare nulla e dai massimalisti che, per la smania di cambiar tutto, finiscono sempre per fare il gioco dei reazionari.»


DoppiaM

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