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Case di Comunità, ad oggi un fallimento

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Continua anche in estate il lavoro di denuncia dello stato di implementazione delle  Case di Comunità  a Monza e Brianza.  A Giugno dell'anno prossimo scadranno i fondi del  PNRR  e il ritardo accumulato da chi guida  Regione Lombardia  è importante.  Solo nella nostra provincia sono attive 13 case di comunità sulle 17 previste e nessuna ha tutti i servizi richiesti e previsti dalla legge.  In collaborazione con il  Gruppo PD in Consiglio regionale  insieme ad  Ivano Riva  responsabile sanità per il  PD di Monza Brianza  abbiamo analizzato e pubblicato i dati che denunciano la totale incapacità del Presidente Fontana e della sua giunta nel saper progettare e costruire presidi di sanità territoriale che noi riteniamo essere fondamentali per garantire cure, esami e visite a tutti i cittadini senza distinzione di reddito.  Nel frattempo la spesa pro capite per fare visite mediche o prestazioni sanitarie private...

Grazie al PD, arriva l'ostetrica a domicilio

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Un aiuto concreto per le donne in un momento delicato come quello che segue il parto. Grazie a una proposta del nostro Consigliere regionale  Pietro Bussolati , parte in Lombardia la sperimentazione del servizio di ostetrica a domicilio.  Come funziona?  Nei territori coinvolti – Pavia, Como, Varese, Bergamo e Valcamonica – le neomamme riceveranno almeno due visite domiciliari nelle prime settimane dopo il parto. Un sostegno per orientarsi nella cura del neonato e per prevenire complicanze psicologiche come la depressione post-partum, che colpisce una donna su dieci.  Il PD seguirà gli sviluppi auspicando che quanto prima si possa estendere questo servizio a tutte le neomamme lombarde. È solo un inizio, ma la direzione è quella giusta: investire nella salute delle madri, investire nel benessere delle famiglie.

“Per una visione di pace, giustizia e sviluppo“

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Nell’intervista rilasciata al direttore di  Adnkronos  Davide Desario, la Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha affrontato i principali temi dell’agenda politica internazionale e nazionale, indicando le priorità per costruire un’alternativa credibile al Governo Meloni. Pace giusta in Ucraina e ruolo dell’Europa Sul vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, Schlein auspica passi concreti verso una pace giusta, sottolineando che al tavolo negoziale devono essere presenti l’Ucraina e un’Unione Europea unita. “Non può essere una resa alle ragioni dell’aggressore – afferma – e l’Italia deve spingere per una voce europea forte e coesa”. Regionali e alleanze La segretaria rivendica il lavoro del “campo largo” per le prossime elezioni nelle Marche, in Toscana e in Calabria, con progetti credibili e coalizioni plurali. “Le alleanze vincono quando sono costruite su fiducia, rispetto delle differenze e programmi condivisi”. Scuola e giovani Critica l’approccio “securitario...

Il PD lombardo per il territorio e le persone

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Grazie al lavoro della nostra Consigliera  Roberta Vallacchi , sono state approvate nostre proposte che affrontano problemi significativi per i territori e le persone. In particolare, di investimento sulla mobilità sostenibile e di indirizzo sul verde pubblico, sul rafforzamento dell’affido familiare e sulle cure psichiatriche nelle carceri.  Nel dettaglio:  - con Matteo Piloni, abbiamo ottenuto le risorse (1 milione e 550mila euro) per completare l’ultimo tratto della pista ciclabile che collega Lodi a Crema, attualmente ferma a Crespiatica, opera strategica e molto attesa dalle cittadine e dai cittadini di Lodi e Crema;  - misure di rafforzamento dell’affido familiare, un intervento flessibile per aiutare le famiglie in difficoltà, attraverso una stretta collaborazione tra famiglie affidatarie, servizi sociali e Terzo Settore;  - potenziamento dell’assistenza psichiatrica nelle carceri, permettendo di garantire livelli intensivi di assistenza sanitaria, nonché...

Il PD lombardo per la salute e la mobilità

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Con  Miriam Cominelli  il PD ha portato ulteriori battaglie sulla salute pubblica e la mobilità  in occasione dell’assestamento di bilancio regionale .  Nel dettaglio, grazie alle sue proposte:  1) sarà garantito l'impegno all’acquisto e l’installazione di condizionatori nei Centri Psico Sociali ancora sprovvisti;  2) verranno stanziate più risorse per le Neuropsichiatrie dell’Infanzia e Adolescenza;  3) la Regione tornerà a investire sulla bonifica dell’amianto in edifici pubblici e privati;  4) saranno destinati le risorse necessarie al completamento della Ciclovia della Valle Sabbia. Misure concrete per una Lombardia più vivibile, per tutte e tutti.

La destra svende il diritto alla salute

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Smantella anche tu la sanità pubblica con queste 4 mosse! 1) Dichiara che la sanità lombarda è eccellente. Ripetilo sempre, anche di fronte all’evidenza contraria. E se qualcuno osa criticare? Rispondi come Fontana : sono tutte “putt**ate”. 2) Ricatta i cittadini lombardi: “Vuoi curarti? Paga”. Nel frattempo, continua a smantellare il servizio pubblico, così il privato ingrassa. 3) Fingi di non sapere nulla. Quando non puoi più negare l’evidenza, fai come Bertolaso e Fontana: chiama i Carabinieri per “capire cosa non funziona” negli ospedali. 4) Ricorda: la colpa è sempre degli altri . Se sei Fontana, tira fuori il vecchio mantra: “È colpa di Roma! Serve più autonomia!”, anche se la Regione Lombardia gestisce già in pieno la sanità. Se sei Meloni, di’ che è tutto compito delle Regioni, ma non stanziare un euro in più per ridurre le liste d’attesa. Già che ci sei, inventati la fake news che la spesa sanitaria del 2025 è “la più alta di sempre”. La verità è che la destra, da Roma all...

A questa destra non interessa la salute

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L’ OMS ha adottato uno storico accordo sul contrasto alle pandemie, per affrontarne gli effetti in modo più giusto ed efficace. L’ Italia si è astenuta , insieme a pochissimi altri Paesi, come la Russia, l’Iran, Israele e la Slovacchia. Il governo Meloni sta picconando la credibilità internazionale del nostro Paese e mettendo in pericolo la vita di milioni di italiani.

Fermiamoli

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La destra sta privatizzando la sanità. Secondo i dati di un sondaggio Ipsos per Fmmg, nel 2025 l'80% degli italiani ha rinunciato più di una volta alle cure del Servizio Sanitario Nazionale a causa delle liste d'attesa troppo lunghe . Nel 2024 erano il 65% . Tra chi rinuncia l'84% si rivolge a un privato e il 13% rinuncia a curarsi . Non solo, il 54% degli italiani nel 2025 hanno rinunciato più di una volta a curarsi con il Servizio Sanitario Nazionale perché la prestazione di cui avevano bisogno non veniva erogata nella zona in cui vivevano. Nel 2024 erano il 44% . In questo caso il 76 % si rivolge a un privato e il 20% rinuncia del tutto a curarsi . La loro strategia è semplice: allungar e le liste d'attesa, smantellare la sanità di prossimità, arricchire i privati, indebolire la sanità pubblica. Fermiamoli .

Il gioco dello scaricabarile

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Ho visto lei che incolpa lui, che incolpa lei. Sulle liste d’attesa, la destra è nel pallone e gli stracci volano. Meloni scarica sulle Regioni, Fontana se la prende coi “super burocrati romani” e, per non farsi mancare nulla, chiama pure i carabinieri. Che caos. L’unica cosa in cui sono davvero bravi è il gioco dello scaricabarile . Sulla pelle delle lombarde e dei lombardi.

Liste d'attesa, caos nella destra

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Ieri alla Camera Giorgia Meloni ha detto che le liste d’attesa infinite non sono colpa sua. Ma delle Regioni. Certo, perché gli 800 milioni buttati nei centri in Albania non c’entrano nulla. E nemmeno i tagli del suo governo alla sanità. È sempre colpa di qualcun altro . In Lombardia lo sappiamo bene: quando la destra mette le mani sulla sanità, il risultato è sempre lo stesso. Hai i soldi? Passi avanti. Non li hai? Aspetti. Mesi, a volte anni. Ma attenzione: Attilio Fontana ci tiene a precisare che no, nemmeno lui ha colpe. E allora di chi è la responsabilità? Di Bertolaso? Figuriamoci. Così ora l’ultima trovata è mandare i Carabinieri negli ospedali per capire “cosa non funziona” . Sembra la trama di una fiction. E invece è la realtà. Insomma, a Roma e in Lombardia, quando il gioco si fa duro, la destra inizia con lo scaricabarile . Noi sappiamo bene chi sta mantellando la sanità pubblica. E non ci fermeremo finché non sarà ricostruita, pezzo dopo pezzo. A partire dalla nostra leg...

Meloni mente sulla sanità

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Con che faccia Giorgia Meloni torna in Parlamento per continuare a mentire agli italiani, peraltro proprio sulla sanità, sul diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini? Quasi un anno fa, a pochi giorni dalle elezioni europee, Meloni ha varato un decreto fuffa che non aggiungeva un euro per tagliare le liste d’attesa, oggi in Aula al senato ha fatto il solito scaricabarile, questa volta addossando le responsabilità alle regioni. Anche per i presidenti di regione di destra si è superato il limite: prima Fedriga, ora Zaia . Basta, la smetta di scappare e prenda atto delle conseguenze delle sue azioni: i tagli alla sanità pubblica di questo governo devono finire, ci sono quasi 5 milioni di italiani che non riescono a curarsi . Sulla salute non si scherza, Giorgia Meloni addirittura mente. Elly Schlein

Liste d'attesa, le trovate di Fontana

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Ieri in pompa magna la Regione Lombardia firma un protocollo con i NAS per "monitorare" i tempi d’attesa nelle strutture sanitarie . Dopo anni di disastri, progressiva continua privatizzazione, con cittadine e cittadini lasciati mesi – quando va bene – in lista d'attesa per una visita, Fontana e Bertolaso scoprono che c’è un problema. E invece di assumersi la responsabilità politica di una sanità che hanno volutamente smontato pezzo per pezzo, chiamano i Carabinieri per controllare cosa? Se i ritardi sono colpa dei cittadini? Un atto che sa più di scaricabarile che di soluzione. Perché i dati sui tempi d’attesa li conosciamo già, li denunciano ogni giorno pazienti, medici e operatori esasperati. E la verità è che in Lombardia curarsi sta diventando un privilegio per chi può permettersi la sanità privata . Il resto? Resta in attesa. Anche oggi, mentre si firma l’ennesimo protocollo di facciata. C'è bisogno dei Nas che controllano affinché il problema sia risolto, alt...

Fontana fa ammalare la sanità pubblica

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La discesa al sesto posto della Lombardia nella classifica nazionale sulla qualità dei servizi sanitari è una figuraccia per la Giunta Fontana e un danno per le persone e le loro vite. Negli anni abbiamo perso decine di milioni che la Regione non potrà investire in ospedali, medicina territoriale e prevenzione. Un danno che pesa ancora di più se si pensa che il bilancio della sanità lombarda vale ben 18 miliardi l’anno. Ma i numeri parlano chiaro: undicesimo posto per la sanità territoriale, proprio il settore che avrebbe dovuto essere potenziato dopo la pandemia. Invece niente. La Giunta Fontana ha preferito continuare sulla strada della privatizzazione non guidata dal pubblico, abbandonando il territorio, trascurando la medicina di prossimità. Non basta bollare come “puttanate” i dati pubblicati dal Ministero della Salute. Fontana dovrebbe prendersi le sue responsabilità. Il Partito Democratico crede in un modello diverso, in cui la sanità pubblica sia davvero universale, accessibi...

Bloccato un emendamento contro la sanità pubblica

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Grazie al muro che abbiamo fatto come opposizioni, anche con le associazioni e i sindacati, abbiamo bloccato il tentativo, un altro, della destra che governa di privatizzare ulteriormente la sanità pubblica . La sanità pubblica non va smantellata e noi continueremo a batterci in questa direzione. Stavano provando a scaricare le rette delle persone non auto sufficienti sui comuni e sulle famiglie, stavano provando ad allargare gli spazi per le assicurazioni private e il muro che abbiamo fatto li ha fermati. Ma ci riproveranno, quindi dovremo continuare a difendere la sanità pubblica e universalistica dai tagli e della privatizzazione di questa destra. Elly Schlein

PNRR, un governo incapace

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“Il PNRR è una straordinaria opportunità di futuro per l’Italia e fa male vedere come l’incompetenza del governo di Giorgia Meloni la stia sprecando, come conferma la relazione della Corte dei Conti. I  ritardi e le maggiori criticità sono proprio lì dove il PNRR serve di più, ovvero nelle azioni di riduzione delle disuguaglianze, come il welfare, la sanità pubblica, l’istruzione ”.  Lo dichiara la Segretaria  Elly Schlein , che aggiunge:  “Sono a rischio case della salute, nidi e alloggi universitari, ma pure infrastrutture ferroviarie e idriche, così come gli aiuti alle imprese per cui il Governo ha tardato mesi e cui è complicatissimo accedere. Ma chiedo quindi a Giorgia Meloni: chi ha ragione tra il ministro Giorgetti, che sembra sia pronto a chiedere il rinvio di un anno rispetto alla scadenza del 2026, e il ministro Foti, che oggi ci vuole far credere che va tutto bene? Questa confusione, con i ministri che si smentiscono a vicenda, è la dimostrazione che anche...

Sanità, la mobilitazione del PD

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Da qualche giorno è iniziato in Consiglio Regionale l'iter di discussione della nostra proposta di legge di iniziativa popolare per cambiare in meglio la sanità. Il PD non si ferma ed è ripartito il giro per gli ospedali e i presidi sanitari delle nostre province per ribadire la nostra linea: il diritto alla salute non può essere trascurato, la regione e il Governo devono cambiare rotta, ora. Venerdì scorso a Pavia, ieri nelle province di Mantova e Monza Brianza. Chiediamo una gestione diversa del servizio sanitario, più pubblico, più accessibile, che sia veramente per tutte e tutti .

La battaglia continua, in aula e in piazza

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Ora il gioco si fa duro, in aula e in piazza. La nostra proposta di legge di iniziativa popolare per una sanità pubblica al servizio di tutte e tutti è arrivata sul tavolo della Commissione Sanità del Consiglio regionale. Abbiamo le carte per ribaltare quel sistema voluto dalla destra che arricchisce il privato e costringe le lombarde e i lombardi a tempi d’attesa infiniti per una visita medica, e soprattutto a quel bieco ricatto del “Vuoi curarti? Paga!”. Una cosa è certa: non è una battaglia che si può combattere solo nelle aule del Consiglio. Continueremo a portarla avanti piazza per piazza, strada per strada , come oggi a Pavia e come faremo nelle prossime settimane in ogni capoluogo lombardo. Servono subito cure accessibili per tutte e tutti, in tempi brevi e certi. Partito Democratico della Lombardia

I cittadini bocciano la sanità lombarda

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Un lombardo su due giudica negativamente la sanità regionale , trent'anni di amministrazione del centrodestra ci hanno portati qui. Lo dice YouTrend : la realtà è fatta di liste d’attesa infinite, carenza di personale e un sistema che favorisce il privato invece di garantire cure per tutti. Il 56% dei cittadini boccia la gestione sanitaria della Regione , il 57% accusa direttamente Fontana per le lunghe attese, mentre il 62% denuncia il peso eccessivo del privato. La favola della “migliore sanità d’Italia” è finita. I dati del Ministero lo confermano e, per la prima volta, lo dicono anche i cittadini: la destra ha fallito. La giunta Fontana ha costruito un sistema che abbandona i lombardi a se stessi, dove chi può pagare si cura e chi non può resta in attesa . La causa è anche uno smantellamento della prevenzione che, non facendoci ammalare, oltre a fare risparmiare, migliora la qualità della vita delle persone. Noi non ci fermiamo. Abbiamo raccolto 100.000 firme per presentare una...

Un ricordo, un impegno

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Oggi ricordiamo uno dei periodi più drammatici della nostra storia recente. La pandemia ha segnato profondamente il mondo intero e anche la nostra Brugherio . Non dimentichiamo. Non dimentichiamo il dolore di quei giorni, l’isolamento, le ambulanze senza sosta, le corsie degli ospedali piene. Un momento di memoria, ma anche di consapevolezza: la sanità pubblica deve essere difesa e rafforzata , perché nessuno debba più trovarsi solo davanti a una tragedia simile. La memoria deve essere un impegno, non solo un ricordo. Noi non dimentichiamo.

Per cambiare la sanità lombarda

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Sabato si è conclusa la due giorni organizzata dal Gruppo PD in Consiglio Regionale e fortemente voluta da Pierfrancesco Majorino e Carlo Borghetti . Lo scorso anno raccoglievamo le firme per la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, che è finalmente stata calendarizzata, per cambiare la sanità in Lombardia che non garantisce più universalità, accesso in tempi dignitosi, presenza dei servizi territoriali . Questa foto racconta bene di quanto le lombarde e i lombardi si sentano abbandonati da una regione dove siamo sotto il costante ricatto del dover pagare per poter avere un diritto, quello di curarsi, che la nostra Costituzione chiede di garantire. La Lombardia, con l’ambizione di tornare a essere locomotiva d’Italia, non può accettare di avere un sistema sanitario che anche così tante cittadine e cittadini vedono come totalmente inadeguato. Da questa settimana, nell’aula del Consiglio e nelle mobilitazioni, torneremo a chiedere una sanità pubblica che rimette al centro le ...